Cominciamo subito dicendo che questo viaggio è stato parecchio improvvisato in quanto l’idea originaria era di partire verso il sud Italia e pian piano risalire verso il Nord nel corso dell'estate: ad inizio aprile avevamo cominciato con quel piano ma abbiamo fallito nell’impresa perché abbiamo esagerato e le ginocchia ci hanno abbandonato proprio a inizio viaggio.
Abbiamo dovuto aspettare fino a metà maggio a causa delle ginocchia infiammate ed essendo alle porte della stagione estiva, ricordandoci dell’avventura estiva in Sardegna, abbiamo pensato di risparmiarci l’eventualità di pedalare di nuovo sotto i 46° e abbiamo quindi deciso di andare verso il nord.
Eravamo un po’ delusi perchè ci eravamo immaginati in Sicilia a rinfrescarci facendo il bagno con una bella granita in mano, ma alla fine abbiamo approfittato dell’occasione per rivedere dei nostri grandi amici che abitano in Germania e questo ci ha risollevato il morale!
Tra le varie cose casuali che ci sono successe, ce n’è una in particolare che ci ha fatto sorgere una domanda: qual’è la probabilità di improvvisare un viaggio di vari mesi in bicicletta e ritrovarti ad un raduno di cicloviaggiatori che si tiene una volta all’anno in posti sempre diversi?
Qualcuno direbbe che è stata fortuna, altri direbbero che era destino: in ogni caso, è così che ci siamo ritrovati casualmente al festival BAM dove abbiamo avuto la fortuna di essere ospitati per una notte! Abbiamo anche (ri)incontrato Dino Lanzaretti, un famoso cicloviaggiatore italiano, nonchè compagno di Giulia, una mia amica ed ex compagna di classe (com’è piccolo il mondo!).
Dopo l’esperienza della continua rottura dei raggi nel precedente viaggio, abbiamo investito tempo nel capire quali fossero delle ruote adatte per questo tipo di viaggio e abbiamo finito assemblandole noi stessi; inoltre Annie ha voluto provare ad usare due corone invece di tre.
Tra letture varie, scelta dei componenti, assemblaggio e regolazioni varie, ci abbiamo impiegato circa un paio di mesi.
Per questo viaggio abbiamo deciso di utilizzare Komoot per pianificare l’itinerario e, inizialmente, utilizzavamo un navigatore della Bryton che aveva però il difetto di far vedere solo la linea del percorso senza mappa, obbligandoci a fermarci e rifare tutto il percorso se imboccavamo una strada sbagliata: stanchi di questo, a metà viaggio, abbiamo comprato un navigatore Garmin Edge che ci permettesse di vedere le mappe complete.
Abbiamo impiegato circa 3 ore al giorno per 1 settimana per dettagliare la prima parte del percorso (da Senigallia a Norimberga), sfruttando parte di alcune Eurovelo che sono di norma abbastanza affidabili. Consigliamo tuttavia di dare un’occhiata alle chiusure di strade per lavori o fuoriuscite dei fiumi (ci è successo di continuo lungo il bordo tra Austria e Germania con il fiume Salzach) perché le eurovelo spesso non vengono aggiornate.
Strada facendo, abbiamo incontrato altri cicloviaggiatori che ci hanno consigliato percorsi più fattibili perché alcuni erano per persone che, diversamente da noi, sono in ottima forma fisica!
Abbiamo toccato 5 nazioni e abbiamo percorso circa 2600 km e 15000 m di dislivello in circa 1 mese e 15 giorni se escludiamo i periodi in cui ci siamo fermati. Se includiamo anche le pause, ci abbiamo messo circa 4 mesi (in alcuni posti siamo rimasti anche 15 giorni).
Questa è la rotta di che abbiamo ricreato su Komoot:
Di seguito lasciamo qualche impressione dei percorsi che abbiamo seguito, raggruppati per nazione.
N.B. I punteggi che diamo si basano esclusivamente sulle nostre impressioni e sui percorsi che abbiamo seguito. Non rappresentano in alcun modo una descrizione fedele di come potrebbe essere il cicloturismo in questi paesi per chiunque altro!
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Piste ciclabili mantenute decentemente si alternano, un po’ troppo spesso, con strade dissestate, buche (a volte voragini), ciclabili non presenti e se presenti collegate a tratti da zig-zag lungo strade dove le macchine viaggiano tra i 70 e i 100 km/h. Questa è, purtroppo, la realtà di gran parte del percorso che abbiamo affrontato fino a Bologna, dove le cose sono migliorate gradualmente fino ad entrare in Trentino dove ci si sentiva in paradiso e dava l’impressione di non essere nel nostro amato Bel Paese.
Tutti sanno che l’Italia è un posto splendido e su questo non ci piove. Abbiamo però trovato un posto in Italia che di splendido, sempre che vi interessino le chiese e i monumenti (a noi poco…), ha solo qualche villaggio: la pianura padana. Se vi piacciono il caldo torrido, mancanza di alberi e di conseguenza di ombra, e adorate essere massacrati dalle zanzare, è un posto meraviglioso. Per fortuna siamo poi passato in Trentino che ci ha fatto ricordare perché l’Italia è così apprezzata in tutto il mondo. se avessimo evitato la pianura padana forse potremmo parlare di un bel 9/10, ma così, purtroppo, non è stato.
Per ora, l’Italia è l’unico paese dove l’acqua non ci è mai mancata e questo permette di poter azzardare un po’ di più e non doversi portare vari litri d’acqua dietro. Ogni volta che si attraversano dei paesini, è quasi garantito che ci sarà almeno una fontana di acqua potabile e spesso si trovano anche lungo le piste ciclabili ed anche le strade normali.
Cosa possiamo dire...? Sarà che siamo di parte ma è veramente difficile mangiare male in Italia: per mangiare male, bisogna proprio impegnarsi. Mi è capitato di parlare con stranieri delusi dal cibo italiano ma, quando poi ho chiesto dove avessero mangiato, mi hanno risposto spesso di aver mangiato in posti super turistici…e quindi se la sono andata a cercare! In sintesi, cibo ottimo ovunque e se cucini per conto tuo di norma gli ingredienti sono di eccellente qualità (sempre che si scelgano cose locali a km 0).
I prezzi non sono folli ma nemmeno convenienti. Essendo un paese turistico, i prezzi sono quel che sono, soprattutto in estate. Quello che mi lascia esterrefatto sono i costi delle pizze che ormai non scendono sotto i 10€per una banalissima pizza o 7/8€ per un banale panino prosciutto e formaggio.
Beh, che dire….parliamo italiano! Anche se, in Trentino, abbiamo avuto qualche momento di difficoltà/comicità che racconteremo in uno degli articoli del blog.
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Ci viene in mente una sola parola: mozzafiato. Questa parola va intesa sia in modo letterale, perché per le salite che bisogna fare si fa spesso fatica a respirare, che in modo figurato, in quanto i paesaggi sono incantevoli. Le strade sono impeccabili ed anche quando non sono asfaltate, sono comunque mantenute regolarmente e non si trovano buche o strade dissestate. Se ci sono ciclabili allagate dai fiumi, di norma sono ben segnalate e ci sono ciclabili alternative facili da trovare grazie alle indicazioni presenti agli sbarramenti.
Ci ritroveremo spesso su piste ciclabili che costeggiano fiumi sovrastati da alte montagne verdi e rigogliose. I fiori sono presenti lungo tutto il cammino e ci si sente veramente sicuri a percorrere le ciclabili in quanto sono ben distanti o protette dalle strade percorse dalle macchine. I paesaggi sono incantevoli ma, purtroppo, quando ci siamo stati tutti i fiumi erano marroni per le forti piogge che, per nostra fortuna, sono state principalmente notturne. Speriamo di tornare presto e far cambiare questo 9 in un bel 10!
Per quanto riguarda le fontane, si trovano con meno frequenza che in Italia ma comunque abbastanza frequentemente e quindi non si è obbligati a portare acqua (e quindi peso extra) in quantità eccessive. Nel peggiore dei casi ci si può fermare ad uno dei tanti bar che si trovano lungo la via e riempire le borracce lì (dopo aver preso quantomeno un caffè ovviamente!).
Passare dall’Italia ad un altro paese è di solito abbastanza traumatico, e più si va a nord e più questa cosa è vera. Questo non significa che non ci siano piatti con un buon sapore, perchè gli Schnitzel e le pommes sono buoni…le prime 10 volte. Poi passi alle salsicce…che sono buone le prime 3 volte. Insomma, il cibo non è proprio il loro forte. Le torte però sono veramente buone, ed è (quasi solo) per questo che il cibo raggiunge un voto quasi sufficiente.
I prezzi sono leggermente più elevati che quelli in Italia (anche perché tutti sappiamo che guadagnano più che in Italia e di conseguenza i prezzi sono più alti). Per quanto riguarda i campeggi, li abbiamo trovati in linea con i prezzi italiani in Trentino.
Se non parlate il tedesco, di norma parlano qualcosina di inglese un po’ tutti e a volte parlano anche italiano. Capita di chiamare campeggi dove parlano solo tedesco ma è veramente raro. La comunicazione in ogni caso non è stata particolarmente problematica per noi.
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Anche in Germania le infrastrutture per le bici sono numerose e impeccabili. Anche nei paesini ci sono ciclabili e, quando non ci sono, è perché non ce n’è bisogno: ci si sente tendenzialmente sempre al sicuro. Quando ci sono grossi fiumi, le ciclabili normalmente sono poste sugli argini del fiume stesso e, avendo loro costruito i letti dei fiumi in modo che siano quasi sempre dritti per facilitare la loro navigazione. Ultimamente stanno avendo parecchi mal di testa perché con l’aumento dell’intensità delle piogge degli ultimi decenni, i fiumi straripano praticamente ogni anno e quindi le ciclabili diventano impraticabili. Varie volte ci siamo ritrovati senza ciclabile e senza indicazioni di come procedere.
La Germania è enorme e noi abbiamo fatto un pezzo relativamente piccolo. Quando ci sono le montagne i paesaggi sono molto belli e questo ovviamente al sud è vero per la presenza delle Alpi; la maggior parte del territorio è però pianeggiante, monotono e ripetitivo. Come detto poco fa, in presenza di fiumi grandi come il Danubio, le ciclabili sono dritte e apparentemente infinite (perchè noiosissime).
E questa è una cosa che non mi aspettavo: la Bavaria è il posto che per ora ci ha lasciato più a bocca asciutta. Le fontane erano rarissime, solo le cittadelle più grandi avevano delle fontane e i villaggi piccoli di norma non hanno nemmeno dei supermercati. Ovviamente si può sempre chiedere una mano alle persone, sempre che le troviate in giro perché la maggior parte se ne sta chiusa in casa e quindi vi tocca disturbarli suonando il campanello.
In modo simile all’Austria, se siete continuamente assetati di sangue e vi piace banchettare a suon di Schnitzel e salsicce di ogni tipo, vi troverete benissimo. Hanno una gran varietà di pane che all’apparenza è fresco ma è per la maggior parte industriale. Gli ingredienti sanno di solito di nulla: sembra di mangiare aria solida. I dolci sono molto buoni, sempre che siate fan dei dolci. La presenza di immigrati, soprattutto dalla Turchia, salva il cibo tedesco: il kebab è considerato tedesco a tutti gli effetti ed è di norma molto buono.
In modo simile all’Italia, nè caro nè economico. Mi raccomando di non prendere il caffè e men che meno vi salti in mente di chiedere un cappuccino (a meno che non siate masochisti e vi piaccia essere delusi e soffrire).
Mentre è vero che nelle grandi città come Berlino la maggior parte delle persone parlano inglese, questo è assolutamente falso nelle città più piccole e peggio ancora nei villaggi dove si fatica anche col tedesco in quanto parlano solo dei dialetti che nemmeno altri tedeschi madrelingua capiscono. Per fortuna, da buon italiano, sono molto bravo a farmi capire anche con i gesti.
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Siamo stati poco in Ungheria ma, dal poco che abbiamo visto, le strade ci sono sembrate ben presenti ed in ottimo stato.
Per lo più pianeggiante con qualche collina qui e lì: per la maggior parte sono tutti campi coltivati, hanno lasciato poca zona boschiva e questo rende il paesaggio ancora più monotono e poco interessante. Avevamo notato che il lago Balaton implicava una piccola deviazione per noi per poter raggiungere la Croazia; avevamo letto che è un posto molto famoso e visitato dal turismo interno ungherese e quindi abbiamo voluto vederlo….ma è stato deludente: pur essendo il lago più esteso di tutta Europa, il paesaggio è piatto e le spiagge sono quasi tutte privatizzate. Non ci è dispiaciuto ma nemmeno piaciuto.
Qualche fontana qui e lì la si trovava ma a volte passavano una 20ina di km senza l’ombra di una fontana. Di buono però c’è che ogni villaggio, per quanto piccolo, aveva un piccolo alimentari o supermercato e quindi l’acqua si può acquistare a prezzi ragionevoli.
Abbiamo imparato a mangiare le grigliate con cipolle e peperoni crudi. Il gulash e le grigliate che abbiamo mangiato erano molto buone e hanno una buona varietà di verdure locali. Ci è piaciuto abbastanza ma qualche piatto vegetariano o insalate non ci sarebbe dispiaciuto!
Dei paesi che abbiamo visitato, sicuramente quello più economico. Bisogna cambiare i soldi o avere una carta (come WISE) che permetta di avere varie valute. Non si scocciavano di fare pagare con la carta anche per somme molto piccole.
Non tutti parlano inglese, qualche parola chiave la capiscono ma è più comune che parlino tedesco in quanto molti vanno a lavorare o hanno lavorato in Germania. Ni non abbiamo avuto grosse difficoltà ma se non si parla un minimo di tedesco (anche solo parole chiavi) potrebbe essere problematico.
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Le ciclabili spesso non ci sono ma le strade sono di norma abbastanza larghe o poche trafficate….finchè non si arriva in costa, dove la situazione diventa un po’ rischiosa. Le strade sono abbastanza strette ma quantomeno non sono piene di buche. Noi abbiamo evitato la costa proprio per cercare strade meno trafficate ed ha funzionato bene…anche se poi ce la facevamo addosso per la possibilità di trovare degli orsi, soprattutto vicino alla Slovenia!
La croazia è attraversata dalle Alpi Dinariche ed è un territorio nella sua maggior parte montuoso. I paesaggi sono paradisiaci e i loro fiumi sono puliti e balneabili. La natura è rigogliosa e spesso sembra incontaminata.
Come in Ungheria, le fontane erano poche ma i negozietti non mancano nei piccoli villaggi. Bisogna prestare attenzione quando si attraversano i monti perché a volte tra un villaggio e l’altro passano anche una 50ina di km e, se è estate e si è in salita, è bene portarsi dietro parecchia acqua.
Il cibo è buono, anche qui un sacco di carne ma per i vegetariani c’è di solito l’opzione di prendere la buonissima lepinja con delle verdure grigliate. Come in tutto il mediterraneo, il pesce è ottimo ma i prezzi non sono bassi e quindi abbiamo evitato di prenderlo.
Dal 1o di gennaio del 2023, la Croazia è passata all’euro…e se già prima i prezzi stavano crescendo, ora i prezzi cominciano a diventare alquanto inaccessibili. Durante l’alta stagione, per una tenda piccola, due persone e due bici, lungo la costa non si paga meno di 50€. Sono arrivati a spararci anche 70€per notte. Motivo per il quale siamo rimasti in entroterra e aspettato metà settembre in modo che finisse l’altissima stagione e i prezzi tornassero ad essere decenti (circa la metà).
La maggior parte dei croati parla l’inglese e, in Dalmazia, moltissimi parlano italiano. La comunicazione non è mai stata un problema.
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